Giovedì 11 luglio 2019 si è svolta la Twitterchat #WomeninSRI. Sei autorevoli Relatrici, dimostrando tweet dopo tweet una scintillante padronanza della materia e una esuberante e contagiosa passione, l’hanno resa un momento di eccezionale approfondimento e condivisione e un’occasione preziosa di apprendimento per chiunque sia professionalmente o personalmente interessato al tema oggetto della discussione. Che era il seguente: le donne nella finanza sostenibile e la finanza sostenibile vista dalle donne.
Nel ringraziare le Relatrici per la disponibilità a partecipare alla Twitterchat (trovando tra l’altro il tempo di farlo fra i pressanti impegni professionali!), di seguito se ne propone una sintesi attraverso un tweet-recap organizzato, suddiviso in base alle domande e agli argomenti sui quali si è svolta la discussione.
Sono inclusi anche alcuni interventi di Tweeters che, pur non figurando fra i Relatori ufficiali, evidentemente attratti dalla discussione hanno inteso offrire il loro contributo. Apprezzato.
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Index
Domanda n. 1 – La finanza è un mondo tradizionalmente maschile. Nella finanza sostenibile sembra esserci più spazio per talenti femminili. È vero? Come – strategie, iniziative, prodotti – la finanza sostenibile può contribuire al sostegno di processi di women empowerment?
Domanda n. 2 – Secondo molte ricerche degli ultimi anni le donne, insieme ai millennials, sono la categoria di risparmiatori-investitori più incline a investire in modo sostenibile. Credete sia vero? Perché? Cosa significa questo per il mercato, oggi e in prospettiva?
Domanda n. 3 – In termini di approccio, caratteristiche, istanze promosse dalla finanza sostenibile, a cosa le donne – in confronto agli uomini – sono più attente/sensibili? L’attuale narrazione della finanza sostenibile valorizza questi aspetti o li relega ai margini?
Domanda n. 4 – In che modo un maggior grado di diversità di genere, sia all’interno dell’industria sia sul lato della domanda, può contribuire a orientare e accelerare la transizione del sistema finanziario nel senso della sostenibilità?
Proposte/indicazioni al riguardo?
Domanda n. 5 – Alle giovani donne che guardano con interesse alla finanza sostenibile come ambito in cui sviluppare il loro percorso formativo e professionale, quali consigli vi sentireste di dare? Se volete indicare una cosa (o anche di più!) da fare e una da non fare…
Fine! – Saluti e ringraziamenti
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La finanza è un mondo tradizionalmente maschile. Nella finanza sostenibile sembra esserci più spazio per talenti femminili.
È vero?
Come – strategie, iniziative, prodotti – la finanza sostenibile può contribuire al sostegno di processi di women empowerment?
Secondo molte ricerche degli ultimi anni le donne, insieme ai millennials, sono la categoria di risparmiatori-investitori più incline a investire in modo sostenibile.
Credete sia vero? Perché?
Cosa significa questo per il mercato, oggi e in prospettiva?
In termini di approccio, caratteristiche, istanze promosse dalla finanza sostenibile, a cosa le donne – in confronto agli uomini – sono più attente/sensibili?
L’attuale narrazione della finanza sostenibile valorizza questi aspetti o li relega ai margini?
In che modo un maggior grado di diversità di genere, sia all’interno dell’industria sia sul lato della domanda, può contribuire a orientare e accelerare la transizione del sistema finanziario nel senso della sostenibilità?
Proposte/indicazioni al riguardo?
Alle giovani donne che guardano con interesse alla finanza sostenibile come ambito in cui sviluppare il loro percorso formativo e professionale, quali consigli vi sentireste di dare?
Se volete indicare una cosa (o anche di più!) da fare e una da non fare…
Fine! – Saluti e ringraziamenti
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